Carlo Azeglio Ciampi

Carlo Azeglio Ciampi

   La Statistica  Carlo Azeglio Ciampi
 Con piacere aderisco all’iniziativa “La statistica in 150 parole di ...” Appena arrivato al Servizio Studi della Banca d’Italia all’inizio degli anni ’60, con una formazione prevalentemente letteraria e umanistica, i primi lavori che mi furono affidati riguardavano, tra l’altro, la rettifica della produzione industriale per i giorni lavorativi, la depurazione stagionale dell’indice della produzione, il calcolo dell’indice di correlazione tra le ore lavorate e la produzione industriale. Ricordo che l’elaborazione avveniva attraverso l’utilizzo di macchine veloci meccaniche Friedman. Tutti i mesi mi recavo all’Istat a prendere copia in bozze di stampa dei bollettini della produzione industriale; al momento della loro effettiva pubblicazione – due giorni dopo – ero così in grado di produrre in “tempo reale” al Governatore e al Direttore Generale della Banca d’Italia un appunto di commento sull’andamento della congiuntura. Così, anche se non avevo mai sostenuto un esame di statistica, divenni ben presto l’esperto della Banca d’Italia per il settore dell'economia reale. Mi resi conto che ero stato promosso sul campo esperto di statistica quando l’allora Governatore Paolo Baffi mi affidò le elaborazioni statistiche per un suo articolo, “Le alterne vicende dell’economia italiana”. Da allora la statistica è diventata per me una metodologia di riferimento quotidiano. Frequentemente ancora oggi mi viene, ad esempio, da sottolineare l’errore, compiuto anche da commentatori autorevoli, di confondere tra aumenti percentuali e punti percentuali di incremento: una banalità, neanche statistica, ma semplicemente aritmetica. L’interpretazione di ogni fenomeno sotto il profilo della sua manifestazione secondo una curva normale di probabilità è diventata così per me uno schema mentale di riferimento costante. Carlo Azeglio Ciampi - Economista e Presidente Emerito della Repubblica in occasione della Giornata Italiana della Statistica 20-10-2011